Pubblico impiego: completata la riscrittura del testo unico.

La riscrittura del testo unico del pubblico impiego (d.lgs 165/01) e della c.d. legge “Brunetta” (d.lgs 150/09), contenuta nei decreti delegati licenziati in via definitiva dal Consiglio dei Ministri il 18 maggio 2017, crea le condizioni perché dopo otto anni i settori dell’Istruzione e della Ricerca, al pari di tutto il Pubblico Impiego, possano avviare la trattativa per il rinnovo del contratto.
Infatti in diverse materie sono stati eliminati i riferimenti “agli esclusivi” limiti di legge restituendo al contratto collettivo nazionale di lavoro parte del ruolo che gli era stato tolto. Anche la contrattazione integrativa potrà  giovarsi del superamento di alcuni vincoli previsti dal d.lgs 150 che sarebbero entrati in vigore al  rinnovo dei CCNL, in particolare quello della istituzione delle tre fasce di premialità  e quello dell’obbligo di destinare la parte prevalente del fondo del salario accessorio alla performance individuale.
Il contrasto tra la disciplina del d.lgs 150/09 e lo statuto di speciale autonomia spettante ai settori della conoscenza derivante dalla tutela costituzionale della libertà  di insegnamento e di ricerca dovrà  essere risolto a partire dalla emanazione dell’atto di indirizzo del Governo per l’avvio del negoziato sul rinnovo dei contratti nazionali, lavorando nell’ottica di una piena valorizzazione delle specificità  di cui godono le istituzioni pubbliche della conoscenza.
La stabilizzazione dei precari dovrà  essere accompagnata nella prossima legge di stabilità  dal finanziamento di un piano straordinario che sia rivolto anche ad assegnisti di ricerca e collaboratori, altrimenti le aperture, pure previste nel nuovo Testo Unico, rischierebbero di rimanere mere enunciazioni di principio 
Naturalmente è responsabilità  del governo garantire le risorse necessarie al rinnovo del contratto, così come previsto dall’accordo del 30 Novembre 2016.
L’ obiettivo della FLC CGIL è quello di agire pienamente con lo strumento contrattuale su tutte le materie pertinenti il rapporto di lavoro: organizzazione del lavoro, salario accessorio, sviluppo professionale, formazione, valutazione, mobilità  e sanzioni disciplinari.
Riteniamo fondamentale garantire uno spazio forte anche alla contrattazione nei luoghi di lavoro che si è rivelata, 
uno dei pochi strumenti in grado di promuovere innovazione, qualità  del lavoro e dell’offerta formativa.