Contratti pubblici: i sindacati strappano un’intesa per aprire le trattative all’ARAN

Dopo un inizio difficile, le Organizzazioni Sindacali e il Governo concordano alcuni punti fermi su cui aprire il negoziato. L’intesa firmata tra Governo e CGIL, CISL e UIL mette alla base della trattativa:
1. un nuovo sistema di relazioni sindacali che impegna il governo a promuovere un intervento legislativo a favore della contrattazione al fine di ripristinare un giusto equilibrio tra legge e contratto. Questo per i nostri comparti vuol dire rivedere le leggi Brunetta e la legge 107/15 per riportare nell’alveo del contratto: salario accessorio, organizzazione del lavoro, formazione, mobilità ;
2. criteri e regole definite in sede contrattuale su valutazione e valorizzazione professionale del personale di tutte le pubbliche amministrazioni;
3. un aumento medio non inferiore a 85 euro mensili nel triennio 2016-2018. Prima della sottoscrizione dei contratti è prevista la verifica con il governo al fine di garantire che i redditi più bassi non perdano con l’aumento contrattuale gli 80 euro del bonus fiscale;
4. la previsione di norme specifiche al fine di liberare la contrattazione di 2° livello dai vincoli normativi e legislativi che oggi la limitano. Ciò al fine di estendere la contrattazione decentrata su più materie e con l’utilizzo pieno delle risorse disponibili anche per migliorare l’efficacia dell’azione amministrativa e la qualità dei servizi;
5. rinnovo dei contratti a termine in scadenza e introduzione di apposite norme per superare il lavoro precario disciplinato dalla legge di riforma della pubblica amministrazione (università e ricerca);
6. estensione del welfare integrativo.
L’Intesa riguarda tutti i lavoratori delle pubbliche amministrazioni e i comparti di contrattazione pubblici, compresi scuola, università , ricerca e AFAM. L’azione della CGIL è stata determinante per conseguire questo risultato e per superare le divergenze che si erano palesate durante il confronto sull’applicabilità dell’accordo al comparto scuola e sulla certezza delle risorse da stanziare nel triennio. Adesso è necessario aprire rapidamente i tavoli contrattuali all’ARAN, previa definizione degli atti di indirizzo da parte del MIUR.