Scuola, denuncia Cgil: «In Fvg 600 docenti assunti ma non assegnati»

Un anno davvero in salita per le scuole del Fvg e un superlavoro da parte degli uffici scolastici, che rischia di essere vano per effetto della troppa fretta e dei moltissimi ricorsi innescati dalle procedure di applicazione della legge 107/15. Questa la situazione all’avvio dell’anno scolastico, nella fotografia di Adriano Zonta, segretario regionale della Flc-Cgil. «Dopo una settimana dall’inizio della scuola ““ afferma Zonta ““ stimiamo che siano circa 600 i docenti che non sono ancora giunti nella sede di servizio, ma in attesa di essere individuati dal dirigente scolastico per una proposta di assunzione o di un’assegnazione definitiva da parte della direzione regionale. Moltiplicando il numero di docenti per la durata dell’attesa, almeno 7 giorni, sono circa 4.200 le giornate retribuite ma non lavorate: uno spreco che non può essere certo addebitato ai lavoratori della scuola, ma il cui prezzo viene pagato dagli studenti».
Nella situazione caotica che si è venuta a creare, a risentirne è anche la trasparenza: Anche qui in Fvg come nel resto d’Italia ““ spiega ancora Zonta ““ mancano le relazioni sindacali, le graduatorie non vengono pubblicate e sono rese note solo al momento della nomina. Pertanto non sono verificabili nella loro esattezza da parte dei candidati, non vengono inseriti docenti che hanno presentato e vinto ricorsi contro l’esclusione, quelli nominati vengono contattati e convocati all’ultimo minuto, non mancano le nomine per posti già  assegnati. Il caos, insomma».
Un caos che si ripercuote in primo luogo sul personale degli uffici scolastici, costretto ai lavori forzati per accelerare le immissioni in ruolo e rispettare le tempistiche dettate dal ministero: «Sabato scorso ““ rivela il segretario della Flc ““ le nomine sono state sospese all’1.30 di notte, come dimostrano i casi di graduatorie pubblicate domenica pomeriggio, e lunedì sono proseguite fino alle 21. Ma tanta fretta ha determinato molti errori, anche a causa della testardaggine con cui in Fvg si è voluto procedere a ogni costo alle immissioni, senza chiedere, come è stato fatto in altre regioni, un posticipo delle date di assunzione».
Ad aggravare i problemi le carenze di personale Ata, che ha subito quest’anno un ulteriore taglio di 20 posti dell’organico di fatto. «Nonostante l’impegno dell’Ufficio scolastico regionale, che ha attivato 53 posti in deroga, l’attuale organico non è sufficiente a garantire le importanti funzioni che competono agli Ata: sorveglianza, sicurezza, supporto agli alunni diversamente abili, svolgimento delle procedure burocratiche, gestione dei laboratori», spiega ancora Zonta, polemico anche nei confronti della Giunta regionale. «Abbiamo più volte segnalato la grave situazione degli organici Ata anche al commissario di Governo e alla presidente della Regione, che però non ha ancora ritenuto opportuno convocare i sindacati, limitandosi a sentire l’Ufficio scolastico regionale. Segno che la qualità  dell’istruzione in Fvg non sta poi tanto a cuore al nostro governo regionale, più preoccupato, forse, dalla campagna sul referendum istituzionale».