Cgil-Cisl-Uil ai parlamentari Fvg: cancellare i tagli a Caf e patronati

«Siamo di fronte a tagli inaccettabili, tanto più perché ripetuti nel
tempo, segnale di un vero e proprio accanimento. Accanimento che finisce
per danneggiare in primo luogo gli utenti, e in particolare le fasce
più deboli, che trovano nei patronati e nei Caf servizi indispensabili,
ed erogati gratuitamente o a tariffe calmierate». Questo il giudizio che
le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, con i segretari
organizzativi Emanuele Iodice, Alberto Monticco e Claudio Cinti, hanno
ribadito oggi a Monfalcone ai parlamentari del Fvg, nel corso
dell’incontro chiesto dai sindacati per sollecitare la cancellazione
delle misure previste dalla legge di stabilità , che prevedono un taglio a
regime di 100 milioni all’anno per i Caf e di 28 milioni per i
patronati, già  penalizzati lo scorso anno in sede di manovra finanziaria
con una decurtazione di 35 milioni.
All’appello hanno risposto
Walter Rizzetto del gruppo misto, Tamara Blazina, Giorgio Brandolin,
Paolo Coppola e Giorgio Zanin del Pd, esprimendo condivisione o comunque
attenzione sulle richieste dei sindacati. Rizzetto, Blazina e Zanin, in
particolare, hanno garantito il loro sostegno alle richieste di
emendamento. Cgil, Cisl e Uil, in sintonia con le rispettive segreterie
nazionali, hanno ribadito da parte loro la necessità  di azzerare le
misure in sede di approvazione della legge di stabilità , giudicando del
tutto insufficienti i correttivi approvati ieri in sede di commissione
di bilancio del Senato, che prevedono una maggiore gradualità  dei tagli
per i Caf (ferma restando però una riduzione di 100 milioni dal 2018), e
ridimensionando da 48 a 28 milioni annui i minori trasferimenti ai
patronati.
Pesantissime le ripercussioni sui bilanci, che scenderanno
del 30% per i Caf e del 15% per i patronati, e sui servizi erogati.
Anche in regione, dove sono quasi 300mila le dichiarazioni dei redditi
presentate attraverso i Caf, oltre a 90mila modelli Isee e altri servizi
di natura fiscale e contabile, e dove l’85% delle domande di pensione
passa attraverso i patronati, per un ammontare complessivo annuo di
150mila pratiche previdenziali o assistenziali, come hanno sottolineato a
Monfalcone i responsabili dei Caf e dei patronati Cgil-Cisl-Uil.
Oltre
alla ricadute immediate sulle entrate e sul personale, ad allarmare i
sindacati è il totale disinteresse per il ruolo e la funzione sociale
che da sempre svolgono patronati e i Caf. Non soltanto in campo
previdenziale e fiscale, ma anche come fondamentale al welfare pubblico
attraverso il servizio Isee, garantito in forma del tutto gratuita per
gli utenti. Se i tagli previsti dalla manovra venissero confermati c’è
anche il rischio di forti disservizi sulla prossima campagna fiscale,
visto che nel 2015, l’anno del varo del 730 precompilato, il 93% delle
dichiarazioni è stato inoltrato all’Agenzia delle Entrate attraverso i
Caf o un intermediario. Da qui la scelta di proseguire nella
mobilitazione con iniziative di informazione e sensibilizzazione
dell’opinione pubblica nei principali centri della regione, che verranno
intensificate nel corso delle prossime settimane.